OGLIASTRA TURISMO | Provincia dell'Ogliastra - SARDEGNA


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Monumenti Naturali in Ogliastra

TERRITORIO

Perda ‘e Liana (Gairo)

Un torrione naturale a quota 1250 metri s.l.m., le pareti della punta s’innalzano per circa 50 m. e 100 m. di diametro, di struttura calcareo–dolomitica, come tutti i Tacchi della zona “...costituisce un inequivocabile punto di riferimento per tutto il territorio, elemento paesistico tra i più conosciuti della Sardegna…”. Lo accarezzano macchie di corbezzolo ed erica arborea, specie rare ed endemiche. Si può godere un paesaggio mozzafiato, arcaico e solenne, in lontananza si ammirano boschi di leccio, tassi, agrifoglio, Montarbu (Seui), luoghi d’interesse naturalistico ed archeologico il nuraghe Ardasai, abitat naturali per mufloni cinghiali, aquila reale. Non lontano il serpente azzurro del lago del Flumendosa, Le cascate arzanesi di “Rio ‘e Forru”, il villaggio di “Ruinas” di grande interesse archeologico e turistico.

Cala Goloritzè (Baunei)

Nel territorio di Baunei, a sud di Capo di Monte Santo, s’innalza una “Guglia”, punta Goloritzè appunto, citata anche dal La Marmora nel suo celebre “Viaggio in Sardegna”. Sotto, una delle Cale più suggestive e caratteristiche nota col nome di Cala Goloritzè. Una piccola spiaggia di sabbia bianca tra rocce calcaree e macchia mediterranea su un tras

parente mare verde smeraldo, con una risorgiva di acqua dolce. Poco distante “un braccio di roccia che l’erosione marina ha trasformato in un suggestivo ed insolito arco”. La cala è raggiungibile, oltre che dal mare, dall’altipiano attraverso un sentiero percorso in passato dai carbonai. Un quadro di incomparabile bellezza, in cui confluiscono molteplici elementi naturali.


Perda Longa (Baunei)

Il monolilite di Perda Longa si erge isolato, appuntito, sul Tirreno. Propaggine del Supramonte di Baunei, tra S.Maria Navarrese e Codula di Luna. Veniva indicato anche con “Guglia”, “Aguglia”, “Agugliastra” anticamente dai naviganti e “rende compiutamente l’idea della sua forma slanciata, allargata alla base e via via rastremata verso l’alto, la punta. Il monolite piramidale è alto 128 metri. E’ parete integrante del bellissimo tavolato calcareo che copre un vasto territorio di Baunei. Ricoperto, a macchia di leopardo, da una vegetazione tormentata, secondo alcuni potrebbe aver dato il nome di “Ogliastra” a tutta la subregione.E’ raggiungibile anche attraverso una strada comunale che la congiunge con la 125.

Su Sterru "Il Golgo" (Baunei)

“ La più profonda voragine a campata unica d’Europa ed è situata nella valle omonima che si estende sopra l’abitato di Baunei, quota 400 metri” La spaventosa voragine sprofonda 270 metri nelle viscere della terra, da 25 a 40 metri di diametro, nella roccia, all’inizio basaltica poi carsica è stata esplorata per la prima volta nel 1957 dal Gruppo Grotte Nuorese. La conca del Golgo è un dono della natura e dell’uomo: sette km. di conca circondati da colline ricoperte dalla macchia mediterranea e da una fitta boscaglia di lecci, “As piscinas”, conche d’acqua preziosa, nuraghi, tombe di Giganti, resti di villaggi nuragici , la chiesa di S. Pietro del XVII secolo dotata di “combessias” antichi porticati delle chiese campestri, davanti un bètilo, rarità archeologica.

Olivastri di Santa Maria Navarrese (Baunei)

“ Olea europaea” Olivastro, monumento naturale botanico di età millenaria all’interno del parco di S. Maria. Una chioma di oltre nove metri, un diametro che supera gli otto metri, a m. 1, 30 da terra. Buono lo stato di salute del patriarca arboreo, intorno al quale svettano altri maestosi ed ombrosi olivastri, che fanno della località una meta turistica. E non solo per questo: i giganti della natura sorgono intorno ad una chiesa campestre eretta nel 1052 da una figlia del re di Navarra, a devozione e ringraziamento. Arricchisce lo scenario una Torre spagnola del XVI secolo di fronte all’Isolotto d’Ogliastra nello splendido Golfo di Arbatax.


Scala di S. Giorgio (Osini)

“ Sulla parete del vasto tavolato calcareo del “taccu” si apre la Scala di S. Giorgio, una gola molto angusta delimitata da muraglie di natura calcarea e dolomitica e attraversata da una stretta stradina dal vicino abitato di Osini” Superato il valico si spalanca il “taccu”. La gola è il risultato di un insieme di fratture verticali delle masse rocciose e la fenditura sprofonda per circa 100 metri, detta “Sa Brecca ‘e Usala”. Grande suggestione la salita attraverso un viottolo, inframmezzato da scalini per raggiungere la sommità, da cui si ammira la Valle del rio Pardu.” L’origine del nome” Scala di S. Giorgio” affonda le sue radici nella leggenda che racconta un miracolo operato da S. Giorgio, Vescovo di Suelli , che si aprì un varco tra le rocce. La presenza di fenomeni carsici, le molte sorgenti, i boschi, specie rare di orchidee, rendono, insieme a nuraghi, grotte, ovili , molto ospitale il luogo.

La gola di Gorropu (Urzulei e Orgosolo)

Il Pithu 'e monte, meglio noto come Supramonte, è un vastissimo massiccio di calcari mesozoici compreso nei comuni di Urzulei e Orgosolo.
L'altezza media delle cime è di circa 900 metri. Il paesaggio è molto tormentato, spesso interrotto da strette gole, imponenti bastionate calcaree, larghi pianori, doline profonde, forre nascoste e misteriose.
L'acqua in superfice manca completamente a causa del calcare fessurato che inghiotte ogni goccia di pioggia, convogliandola in imponenti bacini idrici sotterranei. Le sue pareti ripidissime alte anche più di 450 metri racchiudono un alveo movimentato da balze separate da piccole "piscine" nelle quali l'acqua permane anche nella stagione secca.
Se si volesse rappresentare la forza, la grandiosità e l'imponenza della natura non ci resta allora che visitare la "Gola di Gorropu", il monumento naturale per eccellenza, un concentrato di ambiente selvaggio e primordiale. Scavata in milioni di anni dalle acque del "Rio Flumineddu", provenienti dal cuore del Supramonte, segna il confine naturale tra i comuni di Urzulei ed Orgosolo.


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