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TERRITORIO
Percorso Museale Monumentale Sehuiense
Palazzina Liberty
Collocata nella centralissima via Roma, la Palazzina Liberty, costruita nei primi anni del Novecento dall'allora medico condotto del paese, dottor Raimondo Loi, costituisce, con le sue volte e le pareti affrescate, una bella testimonianza di abitazione signorile dell'epoca. Prima di ospitare il museo, fu sede della Società Mineraria Monteponi e poi, dagli anni trenta, del Comune.
Il museo è strutturato in quattro ambienti tematici che consentono di approfondire la conoscenza delle risorse storiche, archeologiche e minerarie del più importante centro della Barbagia di Seulo, che gli hanno fatto guadagnare l'appellativo di "museo diffuso".
Una sezione archeologica raccoglie le testimonianze che dall'età nuragica giungono ai nostri giorni, tra le quali alcune macine a
clessidra e una collezione di monete che va dal periodo punico a quello sabaudo.
La seconda sezione conserva gli attrezzi del minatore che permettono di ricostruire le dure condizioni di lavoro nella vicina miniera di antracite.
Il percorso è completato dalla sezione che riunisce tutti i documenti (libretti, giornaliere e mappe) appartenuti all'Archivio storico delle miniere di Iglesias. Gli edifici di Fundu e Corongiu e la laveria di Nurzula contribuiscono a offrire un quadro significativo del passato industriale seuese che ha visto impegnati, per oltre un secolo, centinaia di uomini, donne e bambini.
Si arriva, infine, alla sezione civica che comprende un ricchissimo archivio fotografico di personaggi e scorci del paese e la ricostruzione di un autentico studio notarile, arredato secondo le mode dell'Ottocento.
Casa Farci
Dal centro storico di Seui, con le sue caratteristiche case in scisto che seguono le tortuosità delle strade, percorrendo via Roma, si arriva a Casa Farci, dove nacque lo scrittore e illustre uomo politico Filiberto, cofondatore del Partito Sardo d'Azione e amico di Emilio Lussu. Si può visitare il suo studio, con la biblioteca, dove restano i suoi libri e quelli di altri grandi come Grazia Deledda e Antioco Casula detto "Montanaru".
Le singole stanze ospitano gli strumenti delle attività più rappresentative della comunità seuese, che la popolazione ha donato
al Comune in migliaia di esemplari a testimonianza non solo degli antichi sistemi produttivi ma anche del patrimonio storico,
artistico e culturale prodotto nel corso dei secoli. Dei circa settemila oggetti, soltanto un migliaio è esposto secondo una suddivisione per tematiche e mestieri: si trovano così gli attrezzi del contadino su massaiu, del muratore su maistu de muru, del falegname su maistu de linna, del pastore su erbegargiu-crabargiu e del fabbro ferraio su ferreri, con la ricostruzione di una fucina degli anni venti.
Fra i reperti spiccano torchi in legno per vinacce della fine del Seicento costruiti su un modello del quattordicesimo secolo, due
macine asinarie, una con vasca in trachite e l'altra in legno, vari aratri e l'enorme alambicco che presenta come numero di serie "Cagliari 0001".
Ad essi si affianca un ricco archivio di preziosi documenti risalenti ai secoli passati, di materiali fotografici ed audiovisivi. Di notevole rilievo è, inoltre, la sezione dedicata all'emigrazione, che comprende un documento dei fratelli Bissiri inventori, negli Stati Uniti, di un apparecchio che si può definire l'antenato del tubo catodico.
Galleria Civica
Una parte della collezione museale è collocata nella Galleria Civica, all'interno del palazzo "S'omu comunali" risalente agli ultimi anni dell'Ottocento. Lo stabile, ubicato nel centro storico, è stato per anni sede di diverse istituzioni (scuola, pretura e amministrazione comunale). Molte delle opere esposte sono state realizzate nel corso di un importante concorso di pittura e di scultura ospitato in paese per diversi anni.
La visita segue due differenti percorsi espositivi. Uno, esterno, si snoda lungo le tortuose vie del centro, dove sono visibili, nei vari siti museali, molte delle sculture moderne.
Il percorso interno, che si sviluppa nelle sale comunali, ospita l'esposizione di un centinaio di opere di pittori contemporanei.
La sala consiliare contiene i pezzi più importanti della collezione, tra i quali tre quadri del Seicento di scuola caravaggesca.
Carcere spagnolo
Il percorso che dalla Palazzina Liberty porta al Carcere spagnolo si snoda, attraverso un antico sottopassaggio chiamato "Su Porci", lungo un itinerario fatto di case in pietra dai balconcini in ferro battuto e le porte in legno intagliato.
Il carcere, sorto nella prima metà del XVII secolo e circondato da alte abitazioni che ne impediscono la vista, ha pianta quadrata disposta su due livelli, provvisti ciascuno di ingresso e di sottotetto parziale detto su staulu farzu. L'edificio, testimone tangibile dell'amministrazione della giustizia in questa zona della Barbagia per ben trecento anni, fino al 1975, conserva diversi arredi dell'Ottocento custoditi nell'alloggio del custode, nella cucina e nelle tre celle femminile,
maschile e di rigore. Nella cucina, arredata con attrezzi dell'epoca, si trova un caminetto del 1910 che, con i due fornelli in muratura, soppiantò il camino a fuoco centrale, detto su fogili, privo di cappa per il deflusso del fumo.
Il pavimento della cella femminile è realizzato con travi di legno di castagno che fanno da solaio all'ambiente sottostante, destinato alla cella di rigore chiamata sa cella de su pei in tipu. L'ambiente di pochi metri quadri, pavimentato in terra battuta e privo di finestre, era il luogo di tortura dei prigionieri.
Il percorso dei visitatori è completato dalla sezione che espone i documenti sul trasferimento dei detenuti dal carcere di Seui
accompagnato da scorta armata, quasi sempre a piedi e, dall'aprile 1894, in treno.
Interessanti, inoltre, gli studi che riguardano gli interventi del medico sui carcerati e quelli sui preparati del farmacista, forniti
all'intera comunità seuese per conto del Comune.
Nuraghe Ardasai.
Il nuraghe, situato alle pendici Nord-occidentali del Tonneri (m 1015 s.l.m.) distante circa 22 Km da Seui, è un edificio monotorre, con ingresso a sud-est, costruito in pietra calcarea. Dotato di un rifascio
che ingloba un piccolo vano dispensa, conserva parte della torre centrale, con scala elicoidale. Il monumento si trova in posizione strategica, a controllo delle vie naturali di penetrazione verso le Barbagie: la strada che, attraverso il Tonneri, mette in comunicazione la SS 198 Isili-Tortolì con la SS 389 Lanusei-Nuoro, a breve distanza dal monumento calcareo di Perd 'e Liana.
Attualmente oggetto di interventi di tutela e valorizzazione, il parco archeologico di Ardasai, appartenente al Percorso Museale
Monumentale Sehuiense, rappresenta il fulcro di un itinerario archeologico che tocca, in un raggio di poche centinaia di metri,
diversi villaggi, tombe di giganti, pozzi e aree sacre di epoca preprotostorica ancora poco conosciu
A CHI RIVOLGERSI
Società Cooperativa S'Eremigu
Via San Giorgio, 101/103 - 08037 Seui
Tel. 0782.539002
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